AI: correggere e normalizzare i testi
AI: correggere e normalizzare i testi
L’Intelligenza Artificiale può essere di grande utilità per le persone con disabilità, ma non è un ausilio per disabili e soprattutto non può essere appresa con due istruzioni e un tutorial, ma richiede una pratica e un utilizzo di lunga lena, è necessaria anche una buona dose di fantasia e creatività. Per tutti questi motivi è importante creare dei veri e propri laboratori con esperti di IA, ma è altrettanto importante che le persone con tutte le menomazioni possibili ed immaginabili, si scambino le informazioni e le esperienze fatte in materia.
Rowen Hartleynd è il nome d’arte di un giovane disabile, che usa l’intelligenza artificiale, in particolare chat GPT, per creare testi, approfondire argomenti, utilizzare meglio cellulare e computer.
Gli faccio questa intervista per far conoscere a tutti, in particolare ad altri disabili, non tanto le potenzialità in sé dell’intelligenza artificiale, cosa di cui parlano quasi tutti, soprattutto i venditori di software, ma come sia possibile fare un uso personalizzato di questi importanti strumenti che ci offre la tecnologia e come possono aiutare in maniera mirata le persone a raggiungere i propri obiettivi creativi e lavorativi, sia che siano disabili o non.
D. Giusto per inquadrare meglio l’argomento, puoi dirci quanti anni hai, qual è la tua disabilità e che problemi ti crea?
[Testo originale]
Sì, io sono un ragazzo di 27 anni, la mia disabilità non ha un vero nome preciso o io non lo conosco. E’ comunque un danno che influisce sul controllo di tutto quindi penso che sia al cervelletto, questo si può immagionare mi crea molti problemi come contrattura, mafggiore lenbtezza in tutto quel cjhe faccio, stanchezza perchè i movimenti sono menpo lineari e distonici questo patrlo sioa del cammino che nei movimenti con le braccoa. Ad esempuo le mani riesco ad iusasre solo la sinistra al 90% e la destra chwe chioamo fahnnullona al 5% e poi ovviamente non riesco a correre il mio sogno sarebbe stato giocare a calcio. Adessp0 paròlo del più importante la vpoce il paròlare io nomn è chge spono muto ma trattandosi di dover utilizzare il diafframma a casa con gente che mi conosce più o meno riesco ma con gente esterna mi contraggo e non esce la voce
[Testo corretto da Chat GPT]
“Sì, io sono un ragazzo di 27 anni; la mia disabilità non ha un vero nome preciso, o io non lo conosco. È comunque un danno ai nuclei della base che influisce sul controllo di tutto il corpo. Questo, si può immaginare, mi crea molti problemi come contratture, maggiore lentezza in tutto quello che faccio, stanchezza perché i movimenti sono meno lineari e distonici: parlo sia del cammino che dei movimenti con le braccia.
Ad esempio, delle mani riesco a usare solo la sinistra al 90 % e la destra, che chiamo fannullona, al 5 %; e poi, ovviamente, non riesco a correre: il mio sogno sarebbe stato giocare a calcio.
Adesso parlo del più importante: la voce, il parlare. Io non è che sono muto, ma trattandosi di dover utilizzare il diaframma, a casa, con gente che mi conosce, più o meno riesco; ma con gente esterna mi contraggo e non esce la voce.”
D. Che scuole hai fatto? Come andava, filava tutto liscio o avevi delle difficoltà? Quali erano le materie che ti piacevano di più?
[Testo originale]
Le scuiole che jho fatto sono stayte mrterna, elementari a San Marino di Bentivoglio (Bologna) e parlando delle difficpoltà che avevo in quel periodo non avevo ancora la mia tabella che utilizzo tutt’ora per comunicare velocemente (per descriverla è molto simile a una tastiera su un foglpio plastifocato) e quindi dovevo parlare a voce, potete capire i fraintendimenti che c’erano e non era molto bello, in più scrivevo a mano sui quaderni. Dopo ho fatto i tre anni di medie li ho fatti a Bentivoglio, li per fortuna avevo grazie all’ausilioteca la tabella per comunicare e un pc con schgermo per scrivcere e ovviamente il mio joystick con mouse, una tastierab con griglia per c’entrare i tasti meglio. L’anno più tranquilo in qq7uegli anni è stato tra viorgolette il terzpo perchè la mia educatrice è andata in congedo maternità ed al suo posto ne è venuta una più tranquilla. Il problerma era che io quando rido e c’è qualcosa di molto divertente, rido molto foerte e non riesxco a sm,ettere suboito e non riesco a traattenermi, l’educatrice che mi ha accompsagmnato dalle elementari a fine seconda media mi sgridava se ridevo moltp a lungo e quindi ero un po’ in ansia.
[Testo corretto da Chat GPT]
“Le scuole che ho fatto sono state materna ed elementari a San Marino di Bentivoglio (Bologna) e, parlando delle difficoltà che avevo in quel periodo, non avevo ancora la mia tabella che utilizzo tutt’ora per comunicare velocemente (per descriverla: è molto simile a una tastiera su un foglio plastificato) e quindi dovevo parlare a voce; potete capire i fraintendimenti che c’erano e non era molto bello. In più scrivevo a mano sui quaderni.
Dopo ho fatto i tre anni di medie a Bentivoglio; lì, per fortuna, grazie all’ausilioteca avevo la tabella per comunicare e un PC con schermo per scrivere e, ovviamente, il mio joystick con mouse e una tastiera con griglia per centrare meglio i tasti.
L’anno più tranquillo in quegli anni è stato, tra virgolette, il terzo perché la mia educatrice è andata in congedo maternità e al suo posto ne è venuta una più tranquilla.
Il problema era che io, quando rido e c’è qualcosa di molto divertente, rido molto forte e non riesco a smettere subito né a trattenermi; l’educatrice che mi ha accompagnato dalle elementari alla fine della seconda media mi sgridava se ridevo molto a lungo e quindi ero un po’ in ansia.”
D. Alle superiori com’è andata?
[Testo originale]
Le superoiri le ho fartte a Castel Maggiore (Bologna) all’Istituto Keynes, all’inizio cii sonoo stati un po’ di problleeemii perchè io hp iiniiziiatp coon il Liceeoo Scientiifiiico dalla terzaaa mwedia sapevo già che era troppo difficilw ed infatt era cossì prendevo solo brutti voti ed alla fine hoooo cambiattoo indiriiizzo hoo fattp il tecniico e poi in terza ho poi sscelto Relazioni Internazionali per il marketing. La materia che mi piaceeva di più era educazione fisica perchè potevoo metterrrmii iin ginocchio in porrta aaa ggiocsare a csalcio. Mi ero reso conto che aa casa o nell’ora che facevo dopo le lezione per faree ii compiti, ffacevo soltanto inglese, perchhè la prof. era brava ma pretendeva tanto e a qqueoi tempi aaveevo un’angoscia ognii volta che metteva una vderifiica (con questto non vorrei dire che le altre pproof. che avevo non erahnoo brave), però adesso vedo che ne so molto di iinglese e quindi è servito. Poi dopo mi son diplomato con 75.
[Testo corretto da Chat GPT]
“Le superiori le ho fatte a Castel Maggiore (Bologna), all’Istituto Keynes; all’inizio ci sono stati un po’ di problemi perché io ho iniziato con il Liceo Scientifico: dalla terza media sapevo già che era troppo difficile ed infatti era così, prendevo solo brutti voti ed alla fine ho cambiato indirizzo: ho fatto il tecnico e poi, in terza, ho poi scelto Relazioni Internazionali per il marketing.
La materia che mi piaceva di più era educazione fisica perché potevo mettermi in ginocchio in porta a giocare a calcio.
Mi ero reso conto che a casa, o nell’ora che facevo dopo le lezioni per fare i compiti, facevo soltanto inglese, perché la prof. era brava ma pretendeva tanto e, a quei tempi, avevo un’angoscia ogni volta che metteva una verifica (con questo non vorrei dire che le altre prof. che avevo non erano brave); però adesso vedo che ne so molto di inglese e quindi è servito.
Poi, dopo, mi sono diplomato con 75.”
D. Ora cosa fai? Quale mestiere stai cercando di crearti per vivere?
[Testo originale]
Ora io sto lavorando al Centro Socio Occupazionale deòòlla Virtual Coop, dove iil mioo ccomputo è rilanciare gli articoli ed eventi che sono pubblicatii dai miei colleghi sul sito e giornale di Buome Notizie Bollogna, i rilanci li publico poi syll’omonima pagina Facebook.
In realtà, i mestieree che mi sto cercando di creare sono 2, il priincipale è ovviamemte quello che vi descrivo per primo, si tratta dellaa scrittura e della pubbliccazionee su Amazon di libretti che risooolvoono un proble,ma specifico, le principali categorie di libretti che si possono scrivere tramite l'uso dell'intelligenza artificiale sono: manuali, guide, hobbistica, ricettari e altro. Io personalmente per scriverli utilizzo ChatGPT perché mi trovo più comodo ma si potrebbe utilizzare anche Gemini e Claude.
Adesso passerei a descrivere il secondo mestiere che sto cercando di crearmi attraverso l'utilizzo di strumenti IA sono 2 YouTube Faceless Channel che sono questi canali senza volto, il primo è un canale dove faccio creare video dall'intelligenza artificiale sulle curiosità del mondo si chiama CuriosityHub360, e lo sto portando avanti già da giugno 2024. Il secondo canale YouTube senza volto lo devo ancora progettarlo bene perché lo vorrei fare insieme ad un mio collega di lavoro e quindi devo insegnargli tutto, come fare.
[Testo corretto da Chat GPT]
“Ora io sto lavorando al Centro Socio Occupazionale della Virtual Coop, dove il mio compito è rilanciare gli articoli ed eventi che sono pubblicati dai miei colleghi sul sito e giornale di Buone Notizie Bologna; i rilanci li pubblico poi sull’omonima pagina Facebook.
In realtà, i mestieri che mi sto cercando di creare sono due: il principale è ovviamente quello che vi descrivo per primo, cioè la scrittura e la pubblicazione su Amazon di libretti che risolvono un problema specifico. Le principali categorie di libretti che si possono scrivere tramite l'uso dell'intelligenza artificiale sono manuali, guide, hobbistica, ricettari e altro. Io, personalmente, per scriverli utilizzo ChatGPT perché mi trovo più comodo, ma si potrebbero utilizzare anche Gemini e Claude.
Adesso passerei a descrivere il secondo mestiere che sto cercando di crearmi: attraverso l'utilizzo di strumenti IA, sono due YouTube Faceless Channel, cioè canali senza volto. Il primo è un canale dove faccio creare video dall'intelligenza artificiale sulle curiosità del mondo; si chiama CuriosityHub360 e lo sto portando avanti già da giugno 2024. Il secondo canale YouTube senza volto lo devo ancora progettare bene perché lo vorrei fare insieme a un mio collega di lavoro e quindi devo insegnargli tutto, come fare.”
D. Puoi descrivere in dettaglio come usi l’intelligenza artificiale?
[Testo originale]
Io l'intelligenza artificiale la utilizzo per qualunque cosa attualmente possibile e cioè: per trovare idee per nuovi video, generare script dei video, generare titoli descrizioni hashtag e keyword, generare video senza dover editare nulla, trovare informazioni velocemente evitando pubblicità e cookie fastidiosi, scrivere libretti come detto prima, generare immagini che ti lasciano senza parole, a volte con una sintesi vocale utilizzo la modalità vocale di ChatGPT.
Ma quello che mi piacerebbe trasmettere a tutti, è che io l'intelligenza artificiale la vedo come un’Amica che mi aiuta nei lavori più pesanti, lunghi e faticosi in modo da fare tutto in maniera veloce.
Sono sicuro che se usata bene potrà dare una mano anche ad ogni persona che deve produrre contenuti!
[Testo corretto da Chat GPT]
“Io l'intelligenza artificiale la utilizzo per qualunque cosa attualmente possibile, e cioè: trovare idee per nuovi video; generare script dei video; generare titoli, descrizioni, hashtag e keyword; generare video senza dover editare nulla; trovare informazioni velocemente evitando pubblicità e cookie fastidiosi; scrivere libretti, come detto prima; generare immagini che ti lasciano senza parole. A volte, con una sintesi vocale, utilizzo la modalità vocale di ChatGPT.
Ma quello che mi piacerebbe trasmettere a tutti, è che io l'intelligenza artificiale la vedo come un'amica che mi aiuta nei lavori più pesanti, lunghi e faticosi, in modo da fare tutto in maniera veloce.
Sono sicuro che, se usata bene, potrà dare una mano anche a ogni persona che deve produrre contenuti!”
D. Come vedi il tuo futuro?
[Testo originale]
Questa è una domanda un po’ difficile da rispondere perchè nessuno può vedere il futurop, vi possoo dire cosa mi immagino e cosa desidererei! Io mi immaagoino di lavorare a quei 2 laviori che ho descritto prima, nel mio hotel in Giappone o inn ujn villaggio sempre in Goappone, con il mio computeer
[Testo corretto da Chat GPT]
“Questa è una domanda un po’ difficile da rispondere, perché nessuno può vedere il futuro; vi posso dire cosa mi immagino e cosa desidererei! Io mi immagino di lavorare a quei due lavori che ho descritto prima, nel mio hotel in Giappone o in un villaggio, sempre in Giappone, con il mio computer.”
Pensate se questo ragazzo avesse dovuto correggere, una ad una, le parole che non è riuscito a scrivere correttamente, quanto tempo ci avrebbe messo e quanta frustrazione avrebbe dovuto sopportare.
Sentiamo spesso dire che l’Intelligenza Artificiale è fatta per pensare al posto nostro, e forse è anche vero, se abbiamo deciso di buttare il cervello al macero, ma se invece, come dice il giovane intervistato, viene utilizzata per fare il lavoro più “pesante” e noioso, allora è un’altra cosa.
Teniamoci il lavoro creativo e lasciamo all’IA il lavoro noioso e ripetitivo, con un’unica accortezza: si tratta di una intelligenza, che per il momento è ha ancora abbastanza ignorante e approssimativa, per cui dobbiamo tenerla sotto controllo come un apprendista alle prime armi.